Il potere della guarigione: Osteopatia e Cooperazione
La storia della medicina ci racconta di divergenze di pensiero tra le scuole di medicina antiche, con alcune che attribuivano le malattie a cause esterne e altre che le ritenevano originate dal corpo stesso. In questo contesto, la figura di Ippocrate si distingue per aver sostenuto l’origine interna delle malattie.
Una visione oltre i confini della medicina tradizionale
Con l’avvento dei farmaci e il predominio dell’industria farmaceutica, la ricerca del “nemico” da combattere con i farmaci ha preso il sopravvento, trascurando la complessità e la multifattorialità delle cause naturali delle malattie. Questo ha portato a un approccio dominante basato sulla prescrizione autoritaria, piuttosto che sulla consulenza e la collaborazione con il paziente.
Il messaggio di Still e la filosofia osteopatica
Nella visione osteopatica, la guarigione non viene vista come una semplice cura dei sintomi, ma come un processo che attiva il potenziale di guarigione naturale del corpo. Qui il terapeuta lavora per liberare il paziente dal bisogno costante di cure esterne, permettendo al corpo di autoguarirsi in modo armonioso e profondo.
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Emilio Del Giudice ci ricorda che la legge della biologia richiede cooperazione, mentre la legge dell’economia è basata sulla competizione. Una società basata esclusivamente sulla competizione è intrinsecamente disfunzionale, poiché impedisce la connessione e la resonnza tra gli individui. La cooperazione, al contrario, porta felicità, amore e pace.
Il potere dell’amore e della connessione nell’osteopatia
Per concludere, l’osteopatia ci insegna a metterci sullo stesso livello dei pazienti, utilizzando l’amore incondizionato come strumento di guarigione. Questo permette al paziente di riconoscersi in noi e di intraprendere un viaggio di guarigione profonda e autentica.